Quando parliamo di tè siamo abituati a sentir parlare di origini cinesi o indiane. Facilmente comprensibile: questi due Paesi da soli si spartiscono più del 50% della produzione mondiale di tè e anche altri grandi produttori di tè come il Kenya o lo Sri Lanka non possono neanche immaginare di competere con le enormi quantità prodotte in Cina o India!
Il Giappone, dal canto suo, è specializzato nella produzione di tè di alta qualità ma in piccole quantità e non rientra neanche tra le 10 nazioni che producono più tè al mondo.
Esistono poi alcuni Paesi, anche del sud-est asiatico, in cui la coltivazione di tè è un fenomeno “recente”, e che producono varianti locali di nicchia e interessanti, sia sotto il punto di vista delle tecniche di coltivazione e lavorazione che del gusto. Ecco alcuni esempi dalla nostra collezione!
Corea
Con circa tremila tonnellate di tè prodotto l’anno, la Corea del Sud è uno dei più piccoli coltivatori di tè del sud-est asiatico (per fare un paragone, la Cina produce ogni anno circa 3 MILIONI di tonnellate di tè!). Si tratta per lo più di tè verde che si distingue dal resto del tè asiatico sia per il terreno di coltivazione che per le tecniche di lavorazione. Ad esempio, nella nostra collezione potete trovare il Woojeon, una tipologia di tè della tradizione coltivato nell’isola vulcanica di Jejudo: le rocce vulcaniche dell’isola agiscono come un “filtro” per l’acqua piovana conferendo al tè una nota marina e minerale, con sentori vegetali e di nocciola. Inoltre la lavorazione prevede una doppia cottura, unendo quindi le tecniche cinesi e giapponesi. Una specialità da provare!
Thailandia
La coltivazione di tè in Thailandia è stata introdotta nel corso del ‘900 per offrire ai contadini un’alternativa alla produzione di oppio, un obiettivo che come vedremo è comune anche ad altri Paesi dell’area del Mekong, uno dei principali fiumi dell’Asia. Le tecniche di coltivazione e lavorazione provengono principalmente da Taiwan, ma nel corso del tempo si sono distinte alcune produzioni completamente sviluppate in Thailandia, come quella del Choui Fong che trovate nella nostra collezione: un tè verde prodotto a partire da foglie di assamica (più comunemente impiegate per la produzione di tè nero) e dalle note delicatamente fiorite simili a quelle di un tè bianco.
Laos
La produzione di tè in Laos non è certo una novità: il nord del Paese confina direttamente con lo Yunnan, la storica regione del tè cinese, e fino alla prima metà del ‘900 la coltivazione del tè è rimasta una tradizione con più di 4.000 anni di storia. Dopo l’indipendenza dalla Francia nel 1953 e un lungo periodo di guerra civile, però, le storiche coltivazioni furono letteralmente abbandonate per quasi mezzo secolo, fino ad un nuovo periodo di pace e di ricostruzione del Paese che ha individuato la coltivazione di tè come alternativa alla coltivazione di papavero da oppio. I tè di maggiore qualità arrivano dalla regione di Phongsali, nel nord del Paese, e sono principalmente tè neri che ricordano lo stile dei tè cinesi dello Yunnan. Phongsali è il nome del tè nero appena entrato nella nostra collezione, un robusto tè nero dalla caratteristica forma arricciata, con sentori che ricordano il tabacco e il cuoio.