Il palo santo è il legno dell’albero Bursera Graveolens, una pianta spontanea diffusa in America del Sud. La corteccia del palo santo è ricca di un olio essenziale particolarmente profumato e apprezzato in tutto il mondo.
In Ecuador e Perù l’utilizzo del palo santo riveste un ruolo rituale ed esoterico: nella visione tradizionale, infatti, bruciare del palo santo è un gesto di purificazione usato per scacciare dalle case la “mala suerte” e attrarre energie positive.
In Europa l’utilizzo del palo santo è invece essenzialmente un momento di benessere, ideale per stimolare la meditazione o anche semplicemente per avvolgere gli ambienti domestici con il suo profumo inebriante.
Come si usa il palo santo?
Per sprigionare il profumo del palo santo è sufficiente bruciarne un’estremità con un fiammifero o una candela e spegnere la fiamma dal legno. Un filo di fumo bianco si alzerà lentamente e in modo sensuale, diffondendo l’aroma nell’ambiente circostante.
Tradizionalmente il palo santo viene lasciato bruciare su una conchiglia di abalone: una grande conchiglia dall’interno madreperlato che sembra ideale per accogliere il legno. L’utilizzo dell’abalone ha anche un significato simbolico; in questo modo in un solo gesto vengono raccolti tutti gli elementi naturali: acqua per la conchiglia, aria per il fumo, terra per il legno e fuoco per la piccola brace accesa.
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